mercoledì 3 luglio 2013

Ingegneria estrema 1:
Respiratore in cocco e bambu per pila di materia organica. Cagno poi non dire che non sono qui per lavorare.

lunedì 10 giugno 2013

ok, foto decontestualizzata dal presente istante temporale,però comunque affascinante. albe mozambicane, capitolo 2. (località dal nome impronunciabile)

domenica 2 giugno 2013

Ancora vivo! :)
Nessun problema di corrente nè di internet, solo un pò di voglia di staccare la spina.
La settimana è stata caratterizzata da lavoro di "ufficio"... loghi, cartelli, sacchi da imballaggio eccetera eccetera!
E siccome al celim non si smette mai di lavorare (...), sabato 1 giugno, "dia da crianca", mattinata alla scuola di formazione professionale di Chiquque, quartiere periferico di Maxixe: costruzione di impianto pilota di compostaggio e montaggio della prima pila!

lunedì 20 maggio 2013

Albe mozambicane. Dolcemente scandite dalla moschea e dai suoi perfettamente funzionanti altoparlanti.

venerdì 17 maggio 2013

Pranzo al mercato centrale di Maxixe. Poca fiducia nell' acqua servitaci MA splendido rapporto qualità prezzo.

lunedì 13 maggio 2013

Dato che io degli amici non mi dimentico, questo weekend, caro il mio Cagno, siamo andati alla missione cattolica di Mongue, a pregare per te e per la tua laurea. Ma pare che non ci sia niente da fare, rassegnati.
E oltre ad una distesa di paguri e a dei granchi con una chela più grande dell'altra, ad "affollare" la praia di fronte alla penisola di Linga Linga, c'erano anche loro. Che a dirla tutta  non hanno niente da invidiare al naso di Gulina.

giovedì 9 maggio 2013

Ieri abbiamo fatto visita agli orti del quartiere di Macuamene. Mi rendo conto che la fotografia può sembrare essere scattata in piena campagna, invece il quartiere è abbastanza centrale, attaccato a Chambone (che per intenderci, è quello dove viviamo e operiamo). E' incredibile il passaggio da area urbana a area rurale, strade totalmente inesistenti, spazi enormi, densità bassissime. Negli orti, di tutto. Pomodori, patata dolce, riso (che continuo a pronunciare nel modo sbagliato), banane, lattuga. Banane mozambicane che per la cronaca, sono grandi come un deodorante roll-on della Nivea.

mercoledì 8 maggio 2013

lunedì 6 maggio 2013

venerdì 3 maggio 2013

Giusto perchè non si dica che sono venuto a fare villeggiatura :) Loro sono Rafael e Ortensia, i due ragazzi che lavorano su all'impianto di compostaggio. Adesso dalle foto sembra ci sia un pò di precarietà, ma stiamo costruendo il nuovo impianto e facendo un pò di manutenzione, e quello che si vede è solamente temporaneo, ma funziona ugualmente!
Come dire, dai diamanti non nasce niente, dal letame nasce il compòst.



mercoledì 1 maggio 2013

Anche se è stata la festa dei lavoratori, fortunatamente il super mercato ha lavorato, e sentirsi a mandrascate è un attimo!
Buon inizio di maggio a tutti!
(per chi non lo sapesse, mandrascate è una contrada di Valguarnera, nota ai più per i memorabili pranzi)

Ciao zie!

lunedì 29 aprile 2013

"Taormina." [Cit.]

Buon inizio di settimana, in particolare a quella simpaticona di mia zia Rosetta di Barrafranqua.

domenica 28 aprile 2013


 Sabato a Maxixe è giornata di casamento, matrimonio. Anche se il  realtà, l'intera cerimonia dura tre giorni. Ma non si può certo pretendere di impiattarsi in tutte! :) La routine è uguale alla nostra: prima comune, poi chiesa, poi festa. I contenuti quelli si, sono leggermente diversi. Gli amici della sposa che hanno una macchina, la mettono a disposizione degli altri invitati, per poter raggiungere il comune dal villaggio della sposa. Naturalmente tutti "a cassone", naturalmente tutti (eccetto me) cantando canzoni in dialetto per celebrare la sposa.
Dopo le classiche foto di rito nel giardinetto comunale della città, si volta verso la chiesa, e data l'eterogeneità dei culti praticati, indovinare la religione è un terno al lotto. In questo caso, testimoni di Geova.
Geova è tra l'altro l'unica parola che sono riuscito a capire durante tutta la messa, ma va bene lo stesso.
Il pezzo forte è ovviamente il pranzo: come dalle nostre parti, si invita quanta più gente possibile, e anche se le condizioni economiche non sono delle migliori, il piatto si assicura a tutti quanti. Poi musica, danze, buon vino, tanta ospitalità, tutto perfetto insomma.
Se vi dovesse capitare anche a voi questa fortuna, ricordate che ai matrimoni di maxixe, quello che conta è veramente il pensiero. Un secchio per l'acqua, un paio di piatti, basta che sia utile. O almeno, questo è quello che ho capito chiacchierando nel mio italo/span/portoghese con gli anziani del villaggio.


venerdì 26 aprile 2013

Fra, tu che sei la regina delle spezie...cosa è?
Inodore, sapore di segatura misto pangrattato. No paprika nè cumino.

mercoledì 24 aprile 2013

Tra i continui incendi, in un presente eterno e sempre uguale, c'è chi comunque non si da per vinto. E sogna, conduce una esistenza normale. Anche perchè alla fine, il concetto di normalità è molto personale, o forse meglio, comunitario. Per chi ha sempre vissuto in discarica, tutta questa è normalità. E allora si corre, magari scalzi, rincorrendosi e giocando.

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lunedì 22 aprile 2013

Chapa. Di ritorno dalla discarica. Oggi abbiamo tirato e settacciato il compost, quasi 450 kili di prodotto. A parte i risultati però, c'è fissa sullo sfondo l'immagine di quelle intere famiglie che vivono vicino la discarica, e passano le giornate a cercare in mezzo ai rifiuti qualcosa da rivendere poi per pochi Meticais. Donne scalze, bimbi che portano in spalla fratellini ancora più piccoli. Allora si, meglio l'immagine dello chapa che corre per la strada groviera. Vicino ad un secchio pieno di pesce, ma che sicuramente profuma più dei miei pantaloni :)

domenica 21 aprile 2013

Buona domenica!
Non ho avuto troppo tempo (e quando lo avevo non avevo internet/corrente) per aggiornare il blog, scusate. Però siamo vivi, anzi, tutto benissimo. Venerdì ho visitato per la prima volta la discarica, se cosi può essere chiamata. Altro non è che un pezzo di terreno sbancato,neanche troppo fuori dalla città, dove i  trattori del comune portano la spazzatura. Punto. Spazzatura che viene raccolta peraltro solo in un quartiere, quello centrale, della città di Maxixe..il resto dei cittadini si arrangia come può..scavano fosse davanti il giardino di casa, che man mano riempiono di spazzatura e poi ogni tanto gli danno fuoco. Ma ci sarà tempo di parlare di rifiuti.
Il weekend è stato molto piacevole, ieri siamo andati a Inhambane, capoluogo di provincia; è una città molto carina, o comunque ben fatta. Si trova dall'altra parte della baia,davanti a Maxixe, e vi si arriva in poco tempo grazie al trasporto marittimo, ferribotte o pescatore locale. Il tempo di traversata è comunque una incognita, perchè entrambi i mezzi, come più o meno tutti i mezzi di trasporto mozambicani, partono quando sono pieni. Pieni pieni. Allo stesso modo, se non peggio, i cosidetti "chapa". Sono uguali ai Van che guidava mio zio Franco quando andavamo in vacanza oltr'Alpe, quindi omologati per, diciamo nove persone. Guidatore incluso. Qui invece vengono prima modificati tipo "Pimp my ride", aggiunti dei sedili e riempiti all'inverosimile. Non saprei dire, 20, 25, 30 persone? Più naturalmente pacchi, vasche di granchi, cesti di ananas. Ma credo qualsiasi mezzo di trasporto valga la pena di essere preso, se questo poi è il premio.

Costo dei trasporti, 10 Meticais (circa 30 centesimi), sia per il passaggio in barca che per l'avventura in Chapa.

giovedì 18 aprile 2013

arrivati a maxixe! Siamo partiti stamattina da Maputo con il primo (e unico?) bus della giornata, alle 4 di mattina. Però questo mi ha permesso di vedere la mia prima alba mozambicana. Difficile da descrivervi, però aveva tutti i colori dell' acquerello. E poi lungo la strada, la N1, migliaia di persone a piedi, donne con ceste sulla testa, sorpassi improbabili, il parabrezza dell' autobus praticamente opaco per quanto era sporco..ma siamo arrivati! Maxixe mi ha fatto una bella impressione, molto meno caotica di maputo, da noi diremo "a portata di uomo" ecco. Mare da favola, migliaia di ettari di foreste coloratissime. Boa tarde!

mercoledì 17 aprile 2013

Le prime 24 ore a Maputo sono passate. Ed anche la mia prima impressione.
Maputo è una capitale veramente enorme, la larghezza delle strade fa perdere un pò la concezione di quanto siano lunghe e interminabili. Tutte le strade hanno un nome collegato al periodo socialista mozambicano, è facile infatti trovarsi a passeggiare per avenue intitolati a Kim Il Sung o Allende o Mao o Lenin o Marx. O ad altro. Ma comunque, presentano piu o meno tutte le stesse caratteristiche.
Dati i palesi tratti da siculo/normanno, è facile essere avvicinati da venditori ambulanti (strapieno) e sedicenti poliziotti che con la scusa di un controllo passaporti, cercano di spillarti via qualche lira (i funzionari statali guadagnano veramente una miseria, ma il posto essendo sicuro è tanto ambito). La gente comunque è molto socievole e disponibile, sempre pronta ad una chiacchiera, anche se l'interlocutore non falla perfettamente portoghese!
La necessità di richiedere una copia autenticata del passaporto, mi ha permesso di dare una rapida occhiata anche ad un ufficio pubblico mozambicano, ed è stato come essere una comparsa di una qualche tragicommedia di Alberto Sordi: stanza da 35 mq, un ventilatore grande come una elica di un velivolo e una cinquantina di persone all'interno, in "coda" ad aspettare la chiamata (sottovoce) del funzionario di turno.
In realtà non è che abbia visto cosi tanto della città, praticamente niente di tutto quello che mi ero prefissato, ma sono stato stregato dall'assenza di tempo del posto, una chiacchiera tira l'altra, e quindi non sono  neanche riuscito a raggiungere il palazzo presidenziale.
Oggi vi porgo i saluti di questo gruppo di ragazzi (non sono per nulla bravo a ricordare i nomi). Hanno studiato, alcuni sanno l'inglese, altri no, ma comunque tutti sono pienamente consapevoli che il primo problema del Mozambico è l'educacao. Per lavoro lavano le macchine lungo la strada, per una ventina di meticais, quasi cinquanta centesimi. "Salvador, di a tua mamma che la vita in Mozambico non è per niente facile"

Domattina partenza per Maxixe!

martedì 16 aprile 2013


Arrivati. Caritas mozambicana, sede di Maputo, stanza straconfortevole e connessione internet. Più zanzariere alle finestre, zanzariere al letto. Zanzariere ovunque. Maputo sembra un pò Catania, con meno strade asfaltate. Tanta gente in giro per la strada, sabbia, macchine e leggera confusione. Ma se devo essere sincero, da quando ha albeggiato sul continente africano, ho  avuto l'impressione di essere in Sicilia, anzi, di essere proprio nella mia provincia. Però i colori hanno qualcosa di magico. Il cielo, almeno di giorno, è veramente unico, va dal verde all'azzurro..e i fiumi sono immensi...alcuni almeno. Altri sono dei letti pieni di passione africana, rossi, come la loro terra.
Atterrare all'aeroporto di Maputo,  permette di godere del meraviglioso spettacolo dell'oceano Indiano (la capitale infatti, si trova sulla costa), ma l'illusione dura poco, il tempo di una virata. Ed eccoti con gli occhi puntati sulle distese di baraccopoli ammassate l'una sull'altra della periferia di Maputo. Migliaia di case, prive di servizi, e forse anche di speranze.
Comunque, la città sembra carina. Resteremo qui per i prossimi due giorni, partenza prevista per Maxixe venerdì mattina.

Ah,
nei bagni dell'aeroporto di Addis Ababa sono  presenti alcune teiere, non bevetene l'acqua. Servono per sciacquarsi i piedi.
Ah,
l'aereo diretto a Maputo era pieno per metà di cinesi. Ma a noi non interessa parlare del più grande fenomeno coloniale post-rivoluzione industriale, a noi interessa contare quanti rom, zingari, albanesi, varcano i confini nazionali per venire a fare i lavori più umili. Sottopagati. Senza sicurezze.
Ah,
il cibo sembra buono, dico sembra perchè quello servito sull'aereo era straspeziato ed aveva lo stesso sapore del vomito, vomito post mangiata delirante.

Per Ciccio Gulina, le ragazze sono strabelle, in Etiopia come qui, quindi si, puoi mollare Barbara e venire.


lunedì 15 aprile 2013

Provo la stessa sensazione della prima salita del blu tornado di gardaland. Non so se è dovuta al fatto che stia cambiando totalmente aria, o al fatto di aver visto gabriele e rodolfo mangiare in scioltezza ,dopo un gelato, tre mac burgher. Sarà. A parte questo orrendo spettacolo, grazie per oggi amici, tutti quanti. Che dirvi, a presto!

Ciao mamma!!

Questo è la lettera di cui vi parlavo l'altra sera.
Ne sono venuto a conoscenza grazie ad un film credo del 2011, produzione italiana, cast pieno di attori attivi anche nel sociale. Diciamo che l'unica cosa positiva del film è fare conoscere questa storia, perchè poi, è un fallimento incredibile. Il regista potrebbe tranquillamente essere Maccio Capatonda, ma comunque.
La storia è quella di due ragazzi della Guinea, Yaguine e Fodè, che decidono di recapitare personalmente al parlamento europeo una lettera a nome di tutti i bambini africani.

Questo il testo:

Loro eccellenze i signori membri e responsabili dell'Europa. Abbiamo l'onorevole piacere e la grande fiducia di scrivervi questa lettera per parlarvi dello scopo del nostro viaggio e della sofferenza di noi bambini e giovani dell'Africa. Ma prima di tutto, vi presentiamo i nostri saluti più squisiti, adorabili e rispettosi. A tale fine, siate il nostro sostegno e il nostro aiuto, siatelo per noi in Africa, voi ai quali bisogna chiedere soccorso: ve ne supplichiamo per l'amore del vostro bel continente, per il vostro sentimento verso i vostri popoli, le vostre famiglie e soprattutto per l'amore per i vostri figli che voi amate come la vita. Inoltre per l'amore e la timidezza del nostro creatore "Dio" onnipotente che vi ha dato tutte le buone esperienze, la ricchezza e il potere per costruire e organizzare bene il vostro continente e farlo diventare il più bello e ammirevole tra gli altri. Signori membri e responsabili dell'Europa, è alla vostra solidarietà e alla vostra gentilezza che noi gridiamo aiuto in Africa. Aiutateci, soffriamo enormemente in Africa, aiutateci, abbiamo dei problemi e i bambini non hanno diritti. Al livello dei problemi, abbiamo: la guerra, la malattia, il cibo, eccetera. Quanto ai diritti dei bambini, in Africa, e soprattutto in Guinea, abbiamo molte scuole ma una grande mancanza di istruzione e d'insegnamento, salvo nelle scuole private dove si può avere una buona istruzione e un buon insegnamento, ma ci vogliono molti soldi, e i nostri genitori sono poveri, in media ci danno da mangiare. E poi non abbiamo scuole di sport come il calcio, il basket, il tennis, eccetera. Dunque in questo caso noi africani, e soprattutto noi bambini e giovani africani, vi chiediamo di fare una grande organizzazione utile per l'Africa perché progredisca. Dunque se vedete che ci sacrifichiamo e rischiamo la vita, è perché soffriamo troppo in Africa e abbiamo bisogno di voi per lottare contro la povertà e mettere fine alla guerra in Africa. Ciò nonostante noi vogliamo studiare, e noi vi chiediamo di aiutarci a studiare per essere come voi in Africa. Infine: vi supplichiamo di scusarci moltissimo di avere osato scrivervi questa lettera in quanto voi siete degli adulti a cui noi dobbiamo molto rispetto. E non dimenticate che è con voi che noi dobbiamo lamentare la debolezza della nostra forza in Africa. Scritto da due bambini guineani. Yaguine Koïta e Fodé Tounkara. 

 
I due ragazzi moriranno prima di poter consegnare la lettera. In viaggio aereo, dall'Africa a Bruxelles. Nella stiva dell'aereo.


domenica 14 aprile 2013


L'avventura inizia da qua. Con ben 48 ore di anticipo rispetto la data di partenza (tempismo degno della migliore burocrazia made in italy ) il consolato mozambico mi ha dato l' ok a partire. Per i prossimi quattro mesi Maxixe,ridente cittadina sull' oceano indiano (vedi contributo fotografico) sara' la mia casa. I miei "datori di esperienza" i ragazzi di Celim, organizzazione milanese attiva nel sud del mondo con diversi progetti di sviluppo e cooperazione.
E vorrei portarvi tutti con me, farvi vedere la mia parte di Africa, farvi conoscere il progetto e quello che faremo. Ma la franchigia bagagli credo sia trenta chili, quindi questo blog ci darà una mano! Allora pronti via, ultimi pensieri da mettere in valigia, una stanza da liberare e una febbre postvaccinica da far passare (gabrie' si sono ipocondriaco).
Grazie a tutti per lo splendido fare thee well di ieri, bellali'!